Intervista a Vittoria Olive di PugliaAddosso

Pubblicato da: Daniele Rutigliano

Chi è Vittoria Olive? Raccontaci la tua storia

Ho 27 anni e sono pugliese, fasanese per la precisione. Dopo il liceo classico, ho deciso di andare a Roma per frequentare l’accademia di belle arti e laurearmi prima in Scenografia e poi in Grafica d’Arte. Nel mio percorso romano ho fatto varie esperienze lavorative nel mondo del teatro che mi hanno fatto capire che quello non era il mio mondo. Ho deciso così di abbandonare l’ansia di studiare qualcosa che poi potesse portarti effettivamente un lavoro futuro e ho seguito tutti i consigli del mio professore di disegno, facendo esclusivamente ciò che mi faceva stare bene: disegnare, esplorare nuove tecniche, frequentare svariati corsi (dalla ceramica all’incisione). Mentre stavo terminando i miei studi, però, è nato “pugliaddosso” e così, con lui, anche il mio attuale lavoro.

PugliaAddosso: come nasce questo progetto

A Fasano, tutti gli anni ad agosto, viene organizzata una mostra dell’artigianato e nel 2017 mi è stato chiesto di portare qualcosa di mio. Così pensai di coinvolgere i più piccoli organizzando un laboratorio che chiamai “Tradizioni con le maniche” che consisteva nel far dipingere su t-shirt un soggetto della tradizione, il simbolo del cuore. Così ogni bambino tirò fuori il riccio di mare, la frisella, il panzerotto, il trullo, il fico d’india… e con il mio aiuto crearono magliette bellissime che facemmo vedere in una sfilata finale a parenti e curiosi. A partire dal giorno dopo, i miei amici iniziarono a chiedermi queste t-shirt che avrebbero voluto addirittura acquistare. Così dissi a me stessa: perchè no!? Inventai un nome, un logo provvisorio e incominciai esattamente il 29 agosto 2017 e adesso, Pugliaddosso ha già 5 anni.

Cosa hanno di speciale i tuoi prodotti?

Questo me lo chiedo molto spesso, perchè l’affetto che ricevo ogni giorno da persone sconosciute o clienti che non ho mai visto, è inspiegabile. Con il tempo ho capito però che i miei prodotti regalano emozioni perchè vengono richiesti o regalati a studenti e lavoratori fuorisede che sentono moltissimo la mancanza della propria terra oppure agli stessi pugliesi che adorano le proprie tradizioni. All’inizio pensavo che potesse essere un marchio prettamente turistico ma alla mia domanda “chi porterebbe la Puglia addosso con fierezza? Chi indosserebbe un panzerotto o una frisella, adorandola?” la risposta è solo una “il Pugliese”. Altra caratteristica che credo possa rendere speciali i miei prodotti è la personalizzazione perchè, essendo molto spesso dipinti a mano, hanno la possibilità di essere modificati in base alle esigenze e personalizzati con nome, iniziali o una data significativa. Ogni prodotto resta unico nel suo genere, proprio perchè dipinto a mano. Sono felice anche che siano stati apprezzati da personaggi come Anna dello Russo (direttrice Vogue Japan e icona di stile) con la quale ho collaborato per la creazione di un bel progetto che si chiama “FRISELLANNA” e anche dai “Ferragnez” che, dopo aver ricevuto i miei prodotti, li hanno mostrati più volte sui loro profili Instagram, gratuitamente.

Instagram è il tuo unico canale di comunicazione e di vendita. Scelta casuale o voluta? Perché?

Inizialmente ho avuto sia canale Instagram che Facebook ma ho subito abbandonato quest’ultimo perchè trovavo difficile gestire due piattaforme con due diverse modalità di comunicazione. Quindi ho scelto il più efficace per me e quello con il pubblico più in linea alla mia generazione. Spero di avere presto anche un sito web, che è al momento in costruzione.
Credo però che instagram, usato bene, sia davvero una bella potenza per la comunicazione di un prodotto artigianale.

Hai mai valutato la vendita su Amazon o altri marketplace come Etsy? Sì, no: perché?

No, non ho mai valutato questi canali perché mi piace comunicare con i miei clienti-amici, sentirne il parere, discutere sulla creazione di una maglietta o felpa, capirne le esigenze per realizzare qualcosa di unico. “Mettere nel carrello” semplicemente, rende tutto molto meccanico e lontano dal mio modo di lavorare. Anche quando aprirò il sito e-commerce, lascerò sempre la possibilità di richiedere qualcosa di personalizzato chiacchierando in chat su instagram prima della realizzazione. Un altro canale di vendita per me sono i miei negozi-rivenditori. Uno per città, senza creare inutili concorrenze, che danno la possibilità di toccare i prodotti con mano ed essere acquistati da pugliesi ma anche da turisti di passaggio che non conoscono ancora il marchio ma che voglio comunque portare con sè un prodotto che racconti la Puglia con simpatia.

Che consigli daresti ad altri artisti che non vendono – ancora – sul web?

Credo che la vendita online sia ormai non solo il futuro ma soprattutto il presente del commercio. Abbiamo questa enorme possibilità di avere una vetrina mondiale dei nostri prodotti e perchè non usarla? Non bisogna demonizzare il web in ogni sua forma ma apprezzarne le potenzialità. Non ho mai acquistato follower falsi perchè non avrebbe alcun senso ma ho semplicemente fatto il mio lavoro ogni giorno, credendoci. I consigli che penso di poter dare sono quelli di non attendere ancora per aprire una vetrina ma soprattutto di farlo bene. Siamo ormai in tantissimi e bisogna distinguersi mostrandosi per quello che si è, con sincerità. La gente è stanca di vedere la perfezione, di prodotti sponsorizzati tutto il giorno mille volte al giorno. Ho notato che il pubblico apprezza chi si impegna, le storie di persone vere che, nonostante difficoltà, ce la mettono tutta.